L’appello (l’ennesimo) lanciato da Confindustria Sicilia sui cronici ritardi che si registrano nei pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione e della Regione Siciliana in particolare merita senz’altro più attenzione di quella che gli abbiamo riservato finora. Quello dei crediti vantati nei confronti della P.A. non è un fenomeno solo siciliano e nemmeno nazionale. Lo prova il fatto che anche l’UE si è mossa con proposte di direttive, per risolvere il problema.Tuttavia, il ritardo con il quale la P.A. onora i propri debiti con le imprese assume qui in Sicilia una particolare gravità, in ragione delle mille difficoltà incontrate da tanti piccoli e medi imprenditori, talvolta costretti ad uscire dal mercato o a rimanervi a condizioni inaccettabili ed anche dalle grandi imprese che, a conti fatti, potrebbero decidere di non lavorare più in Sicilia.
Ritengo non più rinviabile un intervento a sostegno delle imprese, tale da rimuovere ogni lungaggine inutile e dannosa e, capace, nel frattempo, di dare respiro a tanti imprenditori in difficoltà. Certo, il Governo regionale deve fare la sua parte con iniziative concrete ed immediate, a sostegno di un comparto che, proprio sotto l’egida di Confindustria, ha deciso ormai da tempo di imboccare un percorso inedito e certamente fruttuoso, quale quello della legalità.
Per questo, pur apprezzando gli sforzi finora fatti, chiederò, a nome di Alleanza per l’Italia, al Governo regionale di mettere in campo, con immediatezza, misure atte ad evitare che il fenomeno del ritardo dei pagamenti da parte degli uffici pubblici costituisca la regola e non l’eccezione. Chiederò anche necessari ed urgenti provvedimenti, per ristorare le imprese dai maggiori costi sopportati per crediti non ancora riscossi e la costituzione di una task force alla quale affidare, a costo zero per le finanze pubbliche, il compito di stilare, entro tre mesi dal suo insediamento, una relazione sullo stato dei pagamenti ancora sospesi, in modo da potere studiare meglio, almeno per quanto concerne il sistema-regione, il fenomeno e trovare così le soluzioni opportune.
E’ chiaro che, nel frattempo, il Governo regionale deve anche impegnarsi ad attuare concretamente il processo di semplificazione amministrativa avviato, senza chiedere altre proroghe. Anche qui, gli impegni presi con i siciliani e con le imprese vanno rispettati, senza ulteriori dilazioni.