14/12/2007 |
Lettera del Senatore Fazio: “Avete ragione, non si potrà scegliere il candidato, ho chiesto di reintrodurre la preferenza nominale”.
14 dicembre 2007
Caro Direttore, leggo sul quotidiano telematico da lei diretto l’articolo sulla legge elettorale sul quale ritengo di poter fare qualche precisazione, spero utile allo svolgimento del dibattito. Condivido con lei il timore che il ripristino del diritto di scelta degli elettori interessi a pochi. Forse oggi si corre davvero il rischio di lasciarsi incantare da formule più o meno confezionate e più o meno adattate ad esigenze tutte italiane. In altre parole, si corre il rischio di riempire pagine di giornali di sistemi che in modo più o meno marcato ricalcano quelli adottati da altri stati europei, ma non si dice chiaramente se, quando ed in che modo si pensa di restituire agli elettori la libertà di scegliere e, alla nazione, un Parlamento nel quale siedano eletti e non nominati. Se continuiamo a parlare di sistema alla tedesca, di doppio turno alla francese o di sistema spagnolo con correzione la gente non capirà e crederà, a ragione, che nessuno vuole rimettere in campo la preferenza nominale. Un timore diffuso e, temo, non del tutto infondato. Per questo, già il 15 novembre scorso ho sollecitato, insieme ai colleghi senatori del PD-Ulivo Franco Molinari, Paolo Rossi e Franco Bruno, un intervento volto a reintrodurre la preferenza nominale. Questo il testo del comunicato congiunto, peraltro ripreso da numerose agenzie: Nessun sistema elettorale potrà restituire al singolo cittadino una quota significativa di scelta individuale, più diretta e meno mediata dai vertici di partito, se non reintroduce espressamente nella riforma del sistema di votazioni il meccanismo della preferenza nominale. Conosciamo i limiti e le degenerazioni che le preferenze hanno provocato nel passato e le distorsioni che innescano in alcune situazioni particolari, tuttavia se si vuole dare una risposta non ipocrita alla richiesta che proviene dall'opinione pubblica di evitare i "nominati" e tornare agli "eletti" non esiste via alternativa alle preferenze. Le stesse primarie su collegi di dimensioni ridotte, previste in alcune proposte, se applicate a candidati destinati a ruoli assembleari e se realmente libere - seppur comunque da preferire al sistema attuale - altro non sono che una modesta copia delle elezioni con preferenze. Proprio per questo per quanto ci riguarda, seguiamo con interesse e rispetto lo svilupparsi del dibattito sulla legge elettorale, ma ci riserviamo il diritto di valutare con la massima attenzione ed in sintonia con quanto avverte una significativa parte degli italiani qualsiasi proposta di modifica del sistema elettorale che non preveda con chiarezza la reintroduzione delle preferenze e l'ampliamento del margine di scelta riservato al cittadino elettore". Con l’auspicio di avere contribuito al dibattito e ringraziandola per aver sollevato la questione, approfitto per augurare a Lei, ai suoi collaboratori ed ai lettori, Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo.
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