11/03/2008
                        

Le liste siciliane di Camera e Senato. Gli ultimi non saranno i primi...

11 marzo 2008
 

Tempo scaduto anche in Sicilia per la presentazione delle liste dei candidati alla Camera e al Senato alle prossime elezioni politiche. Gli ultimi elenchi presentati sono stati quelli dei "grillini", del Pd, dell'Udc, dell'Mpa e del Partito liberale.
Nel collegio Sicilia 1 l’Udc schiera, al Senato, l’ex governatore dell'Isola Salvatore Cuffaro seguito da  Giampiero D'Alia, Antonello Antinoro e Salvatore Cintola. Alla
Camera, invece, la lista dello scudo crociato sarà guidata dal leader nazionale
Pierferinando Casini e dal coordinatore regionale Saverio  Romano. Terzo posto per l'ex ministro  democristiano, Calogero Mannino seguito da Giuseppe Ruvolo e da
Nino Dina, capogruppo all'Ars. Settimo posto per Giusy Savarino,  seguita dall'ex assessore regionale Mario Parlavecchio, Riccardo Savona e Massimo dell'Utri.

Per quanto riguarda il Pd, al Senato la lista sarà guidata da Giuseppe Lumia seguito da Enzo Bianco, Antonino Papania, e Anna Maria Serafini. Quinto posto per Vladimiro Crisafulli, seguito da Benedetto Adragna e Costantino Garraffa. Ottavo posto in lista per il senatore uscente della  Margherita Bartolo Fazio, seguito da Francesco Piro e Stefano  Cusumano. L'ultimo candidato per il senato, il 26/mo, è Antonio  Fragale.  Il capolista del Pd, alla Camera  dei deputati nel collegio Sicilia 1, sarà l'ex ministro  Giuseppe Fioroni seguito da Alessandra Siragusa e Angelo  Capodicasa. Quarto posto per Sergio D'Antoni, mentre Antonino Russo è l'ottavo nella lista. Decimo posto per Luigi Cocilovo.  Chiude la lista Giampiero Carta.

In corsa per Montecitorio anche i candidati del Partito liberale italiano e i “Grilli parlanti. La prima vede capolista Stefano De Luca; la seconda Renzo Rabellino.

Il Movimento per l'autonomia schiera come capolista alla Camera il candidato a Palazzo d'Orleans Raffaele Lombardo, seguito dal vicepresidente della Regione Nicola Leanza, dall'ex sindaco di Agrigento Roberto Di Mauro e dall'ex rettore dell'università di Catania Ferdinando Latteri.